Comuni pronti a sforare il Patto

Fonte: Italia Oggi

Se non si tratta di disobbedienza civile poco ci manca. I comuni sono stanchi di recitare, da anni, la parte dei più virtuosi ma al tempo stesso dei più penalizzati dallo stato centrale, e mettono in mora il governo Monti: senza risposte concrete l’Anci inviterà i sindaci a non rispettare il patto, escludendo dai vincoli di bilancio alcune spese che gli enti vogliono poter fare a vantaggio dei cittadini e delle imprese. Innanzitutto c’è da pagare i fornitori e onorare gli impegni relativi a opere pubbliche già terminate. Poi ci sono le spese per la protezione civile (e l’emergenza neve dei giorni scorsi ha portato il problema drammaticamente alla ribalta), quelle relative al welfare (con particolare attenzione ai disabili) e all’edilizia scolastica, i finanziamenti autorizzati dal Cipe o con fondi europei e per finire i costi sostenuti dai comuni sedi di tribunale per mantenere gli uffici giudiziari.Tutto questo, avverte l’Anci, deve restare fuori dal Patto altrimenti sarà collasso.
La delibera di giunta con le istruzioni rivolte ai responsabili dei servizi finanziari su come effettuare lo sforamento è pronta e verrà presto inviata a tutti i comuni. La dolorosa decisione è stata presa ieri dai vertici dell’Anci a Napoli (si veda ItaliaOggi di ieri) dove si è riunito il Consiglio nazionale che ha approvato all’unanimità l’ordine del giorno sul patto di stabilità. Accanto al presidente dell’Anci Graziano Delrio, Gianni Alemanno, sindaco di Roma e presidente del consiglio nazionale, il vice presidente Anci e sindaco di Bari Michele Emiliano, il sindaco di Napoli Luigi De Magistris e il presidente di Anci Campania Vincenzo Cuomo. I numeri del resto parlano da soli. Quattro manovre recessive dal 2008 ad oggi (cinque se si include anche la legge di stabilità 2012) che hanno progressivamente accresciuto il contributo finanziario richiesto ai sindaci portandolo dai 2,16 miliardi del 2011 ai 3,7 del 2012 fino ai 4 miliardi e mezzo dell’anno prossimo. Un salasso a cui va aggiunto il cervellotico meccanismo del Patto che per non espandere la spesa pubblica impedisce ai sindaci di spendere i denari che hanno in cassa per pagare imprese e fornitori. L’Anci ritiene «tecnicamente non raggiungibili» gli obiettivi programmatici per gli esercizi 2012-2014 giudicati non alla portata della maggior parte dei comuni sopra i 5.000 abitanti. La settimana prossima Delrio vedrà Monti per cercare di strappare qualche apertura sul Patto. Nel frattempo non vuol sentir parlare di disobbedienza civile. «Non stiamo invitando alla disobbedienza, ma stiamo dicendo che desideriamo obbedire a una serie di leggi che ci impongono di mettere in sicurezza le scuole, il territorio, di pagare le imprese che altrimenti licenzierebbero gli operai. La Costituzione ci impone di mettere al primo posto gli interessi dei cittadini, come ad esempio nel caso dei fondi comunitari che non possiamo perdere per le responsabilità di altri». «Confido molto nell’intervento del presidente del consiglio Monti», ha proseguito il sindaco di Reggio Emilia, «e mi auguro che riprenda in mano la situazione. I comuni non chiedono nulla di trascendentale ma soltanto di rivedere una situazione anomala, disponendo delle stesse regole esistenti negli altri paesi europei, dalla Francia alla Germania». Se le risposte non dovessero essere quelle attese allora la delibera di disobbedienza sarà un’arma potenzialmente esplosiva nelle mani dei sindaci. Il testo (disponibile sul sito www.anci.it) autorizza i responsabili finanziari degli enti a non computare ai fini della verifica del patto di stabilità per l’esercizio finanziario 2012 le categorie di spese di cui si è detto: emergenze, welfare, edilizia scolastica, funzioni fondamentali e finanziamenti Cipe e Ue. Quanto alle opere pubbliche e agli investimenti in corso dovranno restare fuori dal Patto 2012 le spese relative a residui passivi 2010 nel limite massimo annuo del 10% di questi ultimi. Lo schema di delibera propone inoltre al consiglio comunale di modificare, in attesa del recepimento delle proposte Anci, il prospetto degli aggregati rilevanti ai fini del patto di stabilità da allegare al bilancio di previsione 2012 , al fine di tenere conto delle esclusioni dal saldo di competenza mista delle spese di cui sopra. La delibera si conclude con una clausola a tutela dei dirigenti che assumono gli impegni di spesa e dei responsabili finanziari. Per tali fattispecie saranno esonerati dal verificare coerenza e compatibilità con i limiti del Patto. La violazione di quest’obbligo di accertamento non comporterà responsabilità amministrativa e disciplinare a loro carico.

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