ANCI verso la rottura con il Governo. Urge incontro.

Con notizia del 26/11/2013 il Presidente dell’ANCI chiama il primo ministro per un incontro urgente e precisa quanto segue:

‘’Un incontro urgente per trovare insieme una soluzione soddisfacente alle gravissime problematiche dei Comuni italiani, prima che venga adottato il provvedimento d’urgenza relativo alla seconda rata IMU, nonché si definisca il contenuto della legge di stabilità’’. É questa la richiesta contenuta nella lettera che il Presidente dell’ANCI Piero Fassino ha inviato al Presidente del Consiglio dei Ministri Enrico Letta, al quale ha rappresentato ‘’una situazione al limite della rottura dei rapporti istituzionali tra Governo e Comuni’’.

Dopo aver ricordato che ‘’da parte dell’ANCI vi é stato sempre un atteggiamento propositivo e cooperativo di cui abbiamo dato ancora manifestazione in occasione della presentazione della legge di stabilità, apprezzandone lo spirito e alcune significative innovazioni introdotte dalla leggé’ Fassino evidenzia che ‘’proprio per questo non possiamo tacere l’enorme disagio che suscita l’incertezza sul rimborso della II rata IMU 2013, di cui a tutt’oggi non é data alcuna assicurazione. Anzi, tutte le comunicazioni  fin qui pervenute da amministrazioni governative escludono che il rimborso da parte dello Stato possa includere le maggiorazioni di aliquote decise dai Comuni nel 2013’’.

‘’Una scelta – sottolinea – che provocherebbe a quei Comuni una grave crisi finanziaria ed inoltre un eventuale contenzioso di carattere giurisdizionale, essendo numerosi i profili di illegittimità anche costituzionale. Corre l’obbligo di ricordare che in nessuna sede, né nei provvedimenti normativi relativi all’IMU, é stato precisato che il rimborso ai Comuni si sarebbe limitato al gettito IMU 2012. Dunque i Comuni che hanno deciso di aggiornare le aliquote lo hanno fatto nell’esercizio delle proprie facoltà attribuite dalla legge. Ci sia poi consentito – rimarca Fassino – di respingere l’accusa ai Comuni di essere ricorsi ad una ‘furbizia’, perché tale accusa potrebbe essere rivolta reciprocamente al Governo che prima ha dichiarato che la copertura sarebbe stata integrale e successivamente sembra ridurla al gettito del 2012’’.

‘’Per questo l’ANCI ancora una volta chiede al Governo di garantire ai Comuni la copertura dell’intero gettito IMU 2013. A tal proposito – spiega – avanziamo una proposta così  articolata: sia riconosciuto ai Comuni il diritto di scrivere a bilancio l’entrata IMU comprensiva delle aliquote 2013; entro il 31 dicembre lo Stato eroghi il corrispettivo della seconda rata ad aliquote 2012; la parte eccedente sia erogata entro il primo trimestre 2014, consentendo parimenti ai Comuni di accedere a corrispondenti anticipazioni di tesoreria, qualora lo necessitino. É una proposta ragionevole – sottolinea Fassino – che si fa carico dei problemi immediati di copertura dello Stato senza scaricarli sui Comuni già pesantemente gravati da anni di tagli’’.

‘’Non ci pare fondata l’obiezione secondo cui la proposta costituirebbe un peggioramento, in quanto si tratta di un intervento limitato nel quantum, di natura speciale e temporanea, irrilevante per i saldi di finanza pubblica ed articolato in termini di competenza e cassa. Sarebbe invece insopportabile per i Comuni e per gli stessi contribuenti – chiarisce – sostenere  l’ipotesi di un pagamento della differenza dell’imposta deliberata nel 2013, in termini di equità e di eguaglianzà’.

Parlando della legge di stabilità Fassino spiega che ‘’la preoccupazione é poi altrettanto rilevante rispetto ad alcune previsioni contenute negli emendamenti presentati dal Governo e dai relatori al Senato: l’art. 15 relativo alle società partecipate, ove si statuiscono responsabilità e obblighi finanziari a carico dei Comuni azionisti insostenibili, sul piano finanziario e assolutamente discutibili sul piano civilistico e amministrativo, nonché cosa ancora piu’ grave, inefficaci a perseguire l’obiettivo che tutti condividiamo di garantire società efficienti e sané’.

‘’Vorremmo essere chiari: noi condividiamo l’obiettivo di rendere cogente il riequilibrio finanziario delle aziende pubbliche. Nessuno vuole, né difende una permanente condizione di passività. Il risanamento deve essere perseguito con obiettivi e strumenti finanziariamente e giuridicamente sostenibili. L’art. 15 – rimarca – contraddice questo elementare principio. Per questo ne chiediamo la completa riscritturà’.

‘’Infine, vogliamo richiamare il Governo a considerare che le modalità con cui si é congegnata la service tax (2.5 per mille sulla prima casa, 11.6 sulla seconda piu’ un fondo integrativo di 1 miliardo) non garantiscono ai Comuni un introito pari a cio’ che avrebbero introitato con il regime IMU, né la copertura delle detrazioni per fasce deboli. A questo si aggiunge che il Parlamento sta aggravando tale previsione con una proposta emendativa ulteriormente peggiorativa degli equilibri finanziari’’.

Per tutti questi motivi l’ANCI ritiene necessario un incontro urgente con il Premier Letta anche alla luce del fatto che ‘’su questi temi l’Associazione ha avuto occasione di confronto con importanti esponenti del Governo, i Ministri Saccomanni e Delrio, i Viceministri Fassina e Baretta, senza giungere ad alcun adeguato esito’’

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