Sindaci uniti in corteo ‘Dimissioni in massa’

Fonte: ansa

La Camera vota la fiducia posta dal governo sulla legge di stabilità, mentre dalle piazza si levano sempre più pressanti le richieste di modificare la legge. Oggi é stata la volta dei sindaci che si sono lamentati per i taglie, e dei malati di Sla che hanno chiesto fondi adeguati. E mentre già si ragiona alle possibili modifiche da introdurre in Senato, un’altra novità arriva dal governo: il Tesoro lavora a una nuova riformulazione della norma sull’Imu per il no profit, che potrebbe essere inserita nella legge di stabilità.

L’aula di Montecitorio ha dato il proprio assenso alle tre richieste di fiducia poste dal governo sui tre articoli della legge di stabilità. I sì nelle tre ‘chiame’ uninominali sono stati in ordine 426, 433 e 395, quindi con la maggioranza parlamentare che ha mostrato poche falle. Domani mattina la Camera darà il voto finale sul provvedimento e si esprimerà anche su diversi ordini del giorno presentati.

SINDACI IN CORTEO, NO AI TAGLI O CI DIMETTIAMO – I sindaci sono pronti a dare le dimissioni in massa se la legge di stabilità non cambierà. Una delegazione dell’Associazione dei Comuni, lo ha detto oggi al ministro dei Rapporti con il Parlamento Giarda, in un faccia a faccia alla Prefettura di Milano.

‘Liberiamo i Comuni dal patto di stupidita’, scriviamo un nuovo patto per la crescita’: è lo striscione ha aperto il corteo dei sindaci scesi in piazza a Milano. A tenerlo camminano a fianco i sindaci di centrodestra e di centrosinistra, da quello di Milano Giuliano Pisapia, a quello di Roma Gianni Alemanno, a quello di Torino, Piero Fassino, a quello di Venezia Giorgio Orsoni. I circa 500 sindaci con la fascia tricolore sono partiti da piazza S.Maria delle Grazie e si stanno dirigendo in piazza della Scala. Alla manifestazione è presente anche il sindaco di Parma Federico Pizzarotti, del Movimento 5 Stelle, e prima della partenza ha portato un saluto anche il candidato presidente della Lombardia Umberto Ambrosoli.

‘Il territorio non e’ un costo ma una risorsa’, ‘I sindaci lombardi vogliono garantire opere pubbliche e servizi’, sono alcuni degli striscioni che portano. ‘Salviamo i Comuni, salviamo l’Italia’, recita lo striscione portato da alcuni sindaci donne. O le cose cambieranno “o il 2013 – sintetizza Delrio – sarà l’anno del funerale dei Comuni”. Dal palco allestito in piazza Scala, Pisapia parla del bisogno di “gesti forti”. Se i Comuni non saranno ascoltati, aggiunge, si potrà arrivare “allo scontro istituzionale”.

GOVERNO LAVORA A IMU NO PROFIT – Governo al lavoro, secondo quanto si apprende da fonti dell’Esecutivo, sull’Imu per il mondo del no profit e quindi anche per la Chiesa. Sarebbe in dirittura d’arrivo il regolamento e a breve dovrebbe essere presentato un emendamento con l’obiettivo di rafforzare le norme primarie. Ai fini della tassazione la distinzione sarà tra attività commerciali e non commerciali senza ulteriori estensioni. Per quanto riguarda le situazioni ‘miste’ si considererà l’attività prevalente o il meccanismo delle quote.

PROVINCE, IL TAR DECIDERA’ SUL RIORDINO PRIMA DELLE ELEZIONI – Il tar del Lazio deciderà sulla costituzionalità delle norme di riordino delle province prima delle elezioni politiche. La decisione è stata presa oggi in seguito ad un ricorso della provincia di Avellino. Chiamato per la prima volta a pronunciarsi sul decreto legge di riordino delle province, il Tar si e’ riservato la decisione dopo la conversione in legge del decreto stesso. Su richiesta del legale della provincia di Avellino, Giancarlo Viglione, che ha proposto il ricorso, il Tar, tuttavia, ha assicurato che si pronuncera’ prima della data delle elezioni politiche, valutando eventuali profili di incostituzionalita’ della legge di riordino per affidarne l’esame alla Corte Costituzionale.

La provincia di Avellino contesta per un verso la costituzionalita’ delle nuove norme per altro verso la designazione di Benevento quale capoluogo della nuova provincia, nonostante la stessa provincia di Benevento sia stata soppressa non avendo i requisiti previsti per la sua sopravvivenza. 

PDL E LEGA RITIRANO PREGIUDIZIALE SU PROVINCE – Il Pdl e Lega hanno ritirato la pregiudiziale di costituzionalità che avevano depositato in Commissione Affari Costituzionali al Dl sulle Province. La decisione è arrivata, come spiega il capogruppo Pdl Maurizio Gasparri, a seguito di alcune aperture da parte del governo sul provvedimento. Si riservano, però, di riproporla in aula

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