Il limbo degli Enti locali: ecco perché la ripresa è fragile e le differenze territoriali si ampliano

Fonte: Repubblica.it

Il “limbo istituzionale in cui si trovano gli enti decentrati dopo la bocciatura del referendum costituzionale dello scorso dicembre” è un elemento che dovrebbe far andare cauti nel celebrare la ripresa in rafforzamento, con il Pil che secondo le ultime stime di osservatori e membri del Tesoro potrebbe segnare +1,5% alla fine dell’anno. Lo indica l’Ufficio Studi della Confcommercio nella sua nota sulle economie territoriali, nella quale parte proprio dall’annotare come “Le prospettive del federalismo in termini di competenze, capacità di spesa e potestà impositiva appaiono generalmente ridotte rispetto al passato e, comunque, confuse, se apprezzate in una logica (mancante) di strategia di lungo termine. Attualmente, l’impressione è di una passività di regioni ed enti locali rispetto a una tendenza alla ri-centralizzazione della fiscalità prima ancora che delle funzioni pubbliche”.

Questa incapacità dei territori di darsi una direzione economica ha stoppato, secondo la Confcommercio, quel processo di riduzione delle differenze territoriali che era già stato messo a dura prova dalla crisi, nonostante qualche recente segnale positivo giunto dalle regioni del Mezzogiorno. Guardando i valori reali pro capite, infatti, il rapporto ricorda che tra il 1995 ed i 2007 l’economia meridionale è cresciuta a ritmi analoghi a quelli riscontrati nel resto del paese (+1,3% medio annuo), “mentre nel periodo recessivo si è rilevata una contrazione del prodotto superiore di circa 3 decimi di punto all’anno rispetto al dato complessivo dell’Italia, con il conseguente ampliamento dei differenziali esistenti tra i singoli territori”.

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