D.L. incentivi, corsa ai ritocchi

Corsa ai ritocchi per il decreto incentivi (n. 40 del 2010). Con novità interessanti che potrebbero concretizzarsi anche per gli enti locali in questa settimana, quando i lavori sul provvedimento entreranno nel clou. Gli emendamenti al dl presentati nelle Commissioni finanze e attività produttive della Camera sono 520: il 60% arrivano dalla maggioranza e tre sono stati depositati, sino a venerdì scorso dal Governo.
In particolare, le proposte di modifica formalizzate dall’esecutivo riguardano i risarcimenti diretti per la Rc auto, procedure semplificate per l’installazione di ripetitori Umts su impianti trasmissivi preesistenti e una disposizione sul Cipe in materia di infrastrutture portuali. Il governo comunque sta valutando di appoggiare una serie di proposte parlamentari che possano dare una soluzione ad alcuni nodi in sospeso: per esempio sulla definizione della natura della “tariffa igiene ambientale” (Tia) per sterilizzare la possibilità di richiesta di rimborsi sull’Iva indebitamente pagata dai cittadini.

Umts

In caso di installazione di apparati con tecnologie Umts o l’adeguamento tecnologico di impianti radioelettrici preesistenti con l’istallazione di tecnologia Umts/Hsdpa per la Banda larga “è sufficiente la denunzia di inizio attività” (Dia), prevede l’emendamento del governo. Inoltre la denuncia “si intende accolta qualora, entro 30 giorni dalla presentazione del progetto e della relativa domanda, non sia stato comunicato un provvedimento di diniego da parte dell’ente locale o un parere negativo da parte dell’organismo competente”, cioè delle Agenzie regionali per la protezione dell’ambiente. Il testo dell’esecutivo prevede inoltre che per gli “interventi di istallazione di reti e impianti di comunicazione elettronica in fibra ottica, la profondità minima dei lavori di scavo, anche in deroga a quanto stabilito dalla normativa vigente, può essere ridotta, salvo l’ente proprietario della strada non notifichi specifici motivi ostativi”.

Rc auto

Verso il ripristino dell’azione diretta con una sorta di clausola di salvezza che eventualmente garantisca la possibilità di rivalersi sull’assicurazione del responsabile dell’incidente. Questo è infatti l’obiettivo dell’emendamento del governo al dl incentivi in tema di Rc auto che va a modificare il Codice delle assicurazioni private. Una sentenza della Corte costituzionale, si spiega infatti nella motivazione che accompagna la proposta dell’esecutivo, “pur non dichiarando l’illegittimità del risarcimento diretto, ha fornito una interpretazione della sua disciplina che ha posto l’esigenza di alcune riflessioni e di chiarimenti normativi”. L’emendamento del governo, prosegue la motivazione, “tende a chiarire gli strumenti di tutela alla luce della interpretazione data dalla Corte e di evidenziare nel modo più chiaro che le azioni dirette del danneggiato verso il proprio assicuratore nonché verso l’assicuratore del veicolo vettore in caso di trasportato, non costituiscono istituti nuovi ed autonomi che privano il danneggiato stesso dell’azione verso l’assicuratore del responsabile ma rappresentano invece forma di esercizio di quest’ultima azione, in quanto l’assicuratore del danneggiato è convenuto in giudizio quale mero sostituto processuale dell’assicuratore del responsabile, mentre l’assicuratore del vettore è convenuto in forza del suo obbligo di intervenire in prima istanza e ferma, in entrambi i casi, la regolazione successiva dei rapporti tra le imprese coinvolte”. Proprio per chiarire meglio che si va nella direzione di una maggiore tutela per il danneggiato è stata quindi “espressamente inserita una clausola di salvezza, consentendo in tal modo che l’azione contro l’assicurazione del veicolo condotto dal danneggiato escluda soltanto l’azione contro l’assicurazione del responsabile, la quale peraltro potrebbe sempre intervenire in giudizio”. Il governo riconosce infatti nella motivazione i benefici che ci sono stati con l’introduzione del risarcimento diretto poiché ha ridotto “i tempi di liquidazione e il numero di cause” e ha portato al contenimento dei “costi”.

Tariffa rifiuti

La tariffa per la gestione dei rifiuti urbani non è un tributo. Va in questa direzione un emendamento presentato da alcuni deputati del Pdl, tra cui Cosimo Ventucci, nelle commissioni Finanze e Attività produttive della Camera. La proposta punta a risolvere in questo modo le controversie nate sulla Tia, la tariffa di igiene ambientale dopo la sentenza della Corte costituzionale secondo cui la tariffa è in realtà una tassa, delle sue controversie devono occuparsi i giudici tributari e gli utenti non avrebbero dovuto pagarvi sopra l’Iva. Secondo quanto si apprende questo testo potrebbe trovare l’appoggio del governo. Le disposizione sulla tariffa di gestione dei rifiuti urbani, si legge nel testo dell’emendamento, “si interpretano nel senso che la natura della tariffa ivi prevista non è tributaria” e “le controversie relative alla predetta tariffa, sorte successivamente alla data di entrata in vigore della presente legge, rientrano nella giurisdizione dell’autorità giudiziaria ordinaria”.

Le proposte della Lega

Esame di italiano per gli immigrati extracomunitari che chiedono l’autorizzazione ad aprire un negozio. Lo prevede un emendamento presentato dalla leghista Silvana Comaroli. Secondo la proposta sarebbero le Regioni a stabilire se far scattare questa condizione. “Le Regioni – si legge nella proposta – possono stabilire che l’autorizzazione all’esercizio dell’attività di commercio al dettaglio sia soggetta alla presentazione da parte del richiedente qualora sia un cittadino extracomunitario di un certificato attestante il superamento dell’esame di base della lingua italiana rilasciato da appositi enti accreditati”. Un altro emendamento della Comaroli prevede invece che le Regioni possano stabilire che “l’autorizzazione da parte dei comuni alla posa delle insegne esterne a un esercizio commerciale è condizionata all’uso di una delle lingue ufficiali dei Paesi appartenenti all’Unione europea ovvero del dialetto locale”.

Fonte: La Gazzetta degli Enti locali

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