Correlazione tra DUP e programmazione del fabbisogno del personale. Le precisazioni dei giudici contabili

Approfondimento di V. Giannotti

I giudici contabili cercano di fare chiarezza nel definire esattamente la correlazione tra l’atto di programmazione del fabbisogno del personale e il Documento Unico di Programmazione e, in particolare se si tratti di due atti separati o sia possibile un unico atto (DUP) che includa nella sua sezione operativa la citata programmazione.
Prima di verificare la citata correlazione, i giudici contabili sono stati chiamati a illustrare in modo preciso come debba avvenire il calcolo dei resti assunzionali, la loro rilevanza in termini di preliminare atto di programmazione, e il riferimento temporale da prendere in considerazione secondo le indicazioni della norma (periodo di tre anni precedenti), ovvero se lo stesso sia legato all’atto di programmazione, all’indizione della procedura selettiva o, infine, al momento in cui il posto messo a concorso sia stato effettivamente coperto. L’analisi, di tale complesso ed articolato quesito, è stata condotta dalla Corte dei conti con la deliberazione 10/05/2017 n.68.

La differenza tra cumulo e residui delle quote percentuali

Il problema interpretativo nasce dall’esatta interpretazione della norma contenuta all’interno dell’art.3, comma 5, del d.l.90/2014 che recita  “a decorrere dall’anno 2014 è consentito il cumulo delle risorse destinate alle assunzioni per un arco temporale non superiore a tre anni, nel rispetto della programmazione del fabbisogno e di quella finanziaria e contabile” a cui il d.l.78/2015 ha aggiunto il seguente ulteriore periodo “è altresì consentito l’utilizzo dei residui ancora disponibili delle quote percentuali delle facoltà  assunzionali  riferite al triennio precedente”.

Continua a leggere l’articolo

Per maggiori approfondimenti sul tema, CONSULTA lo SPECIALE sul DUP

Novità editoriale:

Il nuovo controllo di gestione negli enti locali

Il nuovo controllo di 
gestione negli Enti Locali

di Paola Morigi

Il controllo di gestione, che il legislatore nel corso degli anni ha richiamato in più occasioni nelle diverse leggi di bilancio e nelle normative infrannuali tese ad applicare i principi della Spending Review, risulta indispensabile oggi per operare negli enti locali, ove è necessario confrontarsi con i costi e i fabbisogni standard, al fine di valutare i livelli di efficienza e di efficacia dei servizi locali offerti…

SCOPRI DI PIU'

 

© RIPRODUZIONE RISERVATA