Chiarimenti del Ministero sulle spese per le elezioni del 4 marzo 2018

Il Ministero dell’interno, con comunicato del 29 gennaio 2018, fornisce alcuni chiarimenti in merito alle spese che i comuni devono sostenere per l’organizzazione tecnica e l’attuazione delle consultazioni politiche del 4 marzo 2018, in seguito alla pubblicazione delle circolari n. 1, 2 e 3 in materia di rimborso di spese elettorali.

Al momento, non si dispone di informazioni ufficiali in quanto sono in corso di perfezionamento i provvedimenti amministrativi del Ministero dell’Economia e delle Finanze, che assegnano le risorse finanziarie alle Amministrazioni deputate all’organizzazione della consultazione.

Ciò nonostante, il Ministero ritiene utile fornire indicazioni di massima che permettano ai comuni di orientare l’attività di spesa, rimanendo nell’alveo del rimborso erariale.

In primo luogo si specifica che le spese dei componenti i seggi sono determinate con tariffe stabilite per legge e pertanto saranno rimborsate integralmente, con l’avvertenza che per i Comuni delle Regioni Lombardia e Lazio, le cui consultazioni sono abbinate a quelle nazionali, la spesa è ripartita nella misura di 2/3 a carico dello Stato è 1/3 a carico delle Regioni.

Per quanto riguarda le spese per l’organizzazione tecnica (in massima parte compensi per il lavoro straordinario dei dipendenti), prendendo come riferimento le ultime rendicontazioni disponibili, riguardanti le spese sostenute in occasione del referendum del 17 aprile 2016, si può ritenere congruo stimare che la misura massima delle somme attribuibili a rimborso a ciascun Comune sarà pari all’importo già assegnato in quella occasione, diminuito di circa il 20%, in relazione alle informazioni ufficiose sulle disponibilità di risorse complessive. Anche in questo caso, per quanto riguarda i Comuni delle Regioni Lombardia e Lazio, l’importo così calcolato sarà ripartito sempre nella misura di 2/3 a carico dello Stato e 1/3 a carico delle Regioni medesime.

 

© RIPRODUZIONE RISERVATA