Censimento, dati un anno prima

Fonte: Italia oggi

I risultati del censimento 2011 saranno consegnati dall’Istat con un anno di anticipo rispetto al 2001 e domani le tecniche di rilevazione «paperless» permetteranno di risparmiare sui costi. A dare la notizia a ItaliaOggi, a margine della terza giornata del 32° Convegno nazionale Anusca in corso a Montecatini Terme (si concluderà oggi), è Andrea Mancini, direttore centrale dei censimenti generali. Per Mancini il segreto del successo del censimento è nelle nuove tecnologie, e dal 2016 ci saranno «due indagini campionarie: uno per il controllo delle anagrafi, l’altro per l’acquisizione dei dati economico-sociali sul territorio. Non solo: «Le indagini saranno sempre rivolte alle famiglie, com’è usuale nel campo censuario. Attualmente siamo impegnatissimi nel produrre i dati definitivi del censimento 2011, che ancora non è stato fatto con il metodo del censimento continuo». La sfida, in questo campo, sarà la tenuta dell’aggiornamento delle Lac, le liste anagrafiche comunali; inoltre saranno sviluppate tecniche paperless di rilevazione: «Alcune di queste sono già allo studio presso l’Istat» e permetteranno di risparmiare denaro, annuncia. La giornata di ieri, dedicata allo stato civile, ha visto accanto alla rilevazione censuaria il servizio elettorale. Con un dato comune: il digitale può aiutare il settore demografico a risparmiare sui costi e potenziare i servizi offerti. Dice a ItaliaOggi il coordinatore dei lavori Claudio Galtieri, presidente della sezione giurisdizionale per la Lombardia della Corte dei conti: «I sistemi digitali da troppo tempo avrebbero dovuto essere attivati ma hanno subito difficoltà come la carta di identità elettronica». Il futuro? L’istituzione di un’anagrafe unica e il collegamento delle amministrazioni in rete.

Anche la semplificazione del servizio elettorale, sulla quale l’Anusca spinge da anni, ha avuto il suo clou con l’intervento di Leonardo Bianco del ministero dell’Interno e Sergio Santi, vicepresidente ed esperto Anusca. Santi pensa a «forme e modalità nuove di comunicazione tra comuni e tra uffici anagrafici ed elettorali». Per Bianco, invece, la normativa sulla decertificazione «può aiutare i procedimenti elettorali».

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